giovedì 16 settembre 2010

Multietnicità

Per prima cosa bisognerebbe sapere cosa significhi “multietnico”.
 Multietnico significa “formato da diversi gruppi etnici” e l’etnia è così definita: “raggruppamento umano basato su comuni caratteri razziali, linguistici o culturali”.
Diverse etnie possono convivere sullo stesso suolo a condizione che questa convivenza sia armonica.
Il discrimine non sta nell’omogeneità della popolazione, ma nella capacità di integrazione in un modus vivendi comune.
Non è importante da dove si viene, è importante come ci si amalgama.
Un paese democratico come il nostro  non rifiuta l’ingresso a chi viene per lavorare e contribuire alla prosperità nazionale. Le differenze di colore, di religione, di abitudini alimentari non hanno importanza.

Ogni cultura possiede una sua «forma», creata dalle particolari caratteristiche che distinguono un popolo dall’altro e che si manifestano nella diversa visione del mondo, nella diversa sensibilità nei confronti della natura, nella diversità delle lingue, delle religioni, delle arti, dei costumi, dei sentimenti. Ciò che mantiene in vita una cultura è la «personalità di base» del popolo che l’ha creata, quel particolare insieme di comportamenti che ci fa dire con molta semplicità: gli inglesi sono fatti così, i francesi  sono fatti così, gli italiani  sono fatti così, e che ci permette di riconoscere immediatamente come «tedesca» una sinfonia di Wagner e come «italiana» una sinfonia di Puccini . La diversità delle culture costituisce la maggiore ricchezza della storia umana.


Ma la storia ci dimostra che anche le più forti, le più ricche, le più potenti, a un certo punto spariscono e non sempre perché distrutte da conquistatori di guerra. È sparita quella straordinaria dell’antico Egitto di cui ci rimane, oltre all’immensa ammirazione per le piramidi, anche la consapevolezza di essere talmente diversi da non sapere come abbiano fatto a costruirle;
è sparita quella di Omero, di Fidia, della cui morte non riuscivano a darsi pace  i romani che hanno fatto l’impossibile per conservarla in vita, ma in seguito innumerevoli pensatori, poeti  e  filosofo come   Hegel  che ha dato  l’unica risposta plausibile : «Laddove un tempo il sole splendeva sui greci, oggi splende sui turchi, dunque smettetela di affannarvi e non ci pensate più!». È così, infatti: sono gli uomini i creatori e portatori di una cultura; non appena sopraggiungono altri uomini, portatori  di un’altra cultura, quella invasa deperisce e muore. Non è necessario neanche che gli invasori siano numericamente in maggioranza: l’invasore è sempre il più forte per il fatto stesso che si è impadronito del territorio di un altro e che si aggrappa, molto più che a casa propria, ai costumi, ai cibi, ai riti, alla religione della sua cultura nel timore di perdere la propria identità.
 Il popolo Italiano  tace di fronte la morte della cultura italiana, dopo aver tanto pianto sulla morte delle culture primitive, non è che  iscrivendo  gli stranieri all’anagrafe come italiani  che la cultura italiana andrà avanti .
I politici non si  sono  mai chiesti perché  gli italiani fanno pochi figli…. ve lo dico io …perché  non gli conviene domandarselo  …. Sia perchè  siamo troppi per l’estensione del nostro territorio  e la natura segue le sue leggi di sopravvivenza e, a causa dell’eccessiva densità, fa diminuire la prolificità. Sia perché i politici lavorano contro le sue  stesse leggi, col risultato che più gente entra, più la natura cerca di far diminuire gli abitanti italiani dato che è nell’interesse degli immigrati fare più figli che possono diventare maggioranza.
La   difficoltà, della gente  italiana , sta   nel  provvedere alla crescita dei  figli,   sia per la mancanza  il lavoro sia  per un  misero stipendio da fame ,  questo sarebbe superabile se tutte le forze politiche, fossero concentrati sui bisogni  delle famiglie italiane .
Con gli anni, alla multietnicità si è inevitabilmente collegata a doppio filo la clandestinità e l’immigrazione. La linea del governo a riguardo è abbastanza nota: deciso no ad un’Italia multietnica e respingimento incontrollato dei clandestini. Forse, però, qualcuno si è dimenticato che già il semplice fatto di far parte dell’Unione Europea comporta un’accettazione della multietnicità di un popolo e anche avere milioni di cittadini di origine straniera significa essere multietnici. Non bisogna dimenticare  la nostra  storia,  soprattutto noi che, storicamente siamo un popolo di migranti.
La realtà dell’immigrazione ha interessato solo negli ultimi venti anni il nostro paese, antico paese d’emigrazione, che fino agli inizi degli anni settanta vedeva ancora emigrare ogni anno oltre 300.000 cittadini in cerca di fortuna. Oggi tutto questo sembra dimenticato e l’immigrazione, con la perdita della memoria storica, suscita paure, fantasmi, preoccupazioni e pregiudizi, accelerando sempre più il processo di frantumazione sociale e culturale. L’immigrazione inoltre ha assunto tempi così rapidi, come mai l’umanità avrebbe potuto prevedere, cogliendo spesso impreparati i governi e le stesse popolazioni
Gli immigrati in Italia, continuano ad essere percepiti come una minaccia: stranieri che vogliono entrare in paesi più ricchi di quelli da cui provengono e chiedono che siano loro aperti i cancelli, i confini, e che, in caso di rifiuto li abbattono con la violenza, oppure cercano di attraversarli di nascosto. E i paesi ricchi si comportano come se di tutto ciò non portassero alcuna responsabilità, o quanto meno come se subissero passivamente gli eventi.
L’immigrazione, il contrasto e l’integrazione tra popoli sono processi inarrestabili nati migliaia di anni fa che hanno visto ideologie inizialmente agli antipodi, riuscire poi a sintetizzarsi. Allora bisogna fare una dovuta precisazione: il rigore e la tutela sono assolutamente necessari ,nessuno vuole un’immigrazione incontrollata, ma non è il respingimento incontrollato la soluzione politica al problema. Gli stranieri devono accettare la vita all’italiana, se vogliono vivere qui.
Tempo fa un musulmano ha assassinato la propria figlia solo perché voleva vivere come le ragazze italiane.

Tutti dobbiamo, fin dove possiamo, rispettare chi è diverso da noi: ma chi è diverso da noi ha il dovere imprescindibile di accettarci, soprattutto se è lui che viene a casa nostra. Noi permetteremo che le donne circolino con il burka, se lo desiderano, ma esse non devono pretendere di essere velate nelle foto delle carte d’identità; le ragazze, se questo stabilisce il regolamento scolastico,  non devono indossare il burka ma il grembiule, come le altre. E bisogna punire molto severamente chi si rende colpevole di mutilazioni genitali e di altre pratiche incompatibili col nostro livello di civiltà.
Non tutti gli immigrati arrivano in Italia sui barconi in condizioni di estrema difficoltà vivendi come clandestini . Bisogna  vincere nella lotta agli scafisti, dove belle ragazze   vengono  rapita in Albania e trasportate  in Italia… vite violate, strozzate,  sogni spezzati   bambine, ragazze , donne   avviate alla prostituzione  contro la loro volontà che diventano  un  rifiuto della  società italiana , non si  potranno mai innamorare e  non diventeranno  mai  madre e nonna. 
Nell’era della globalizzazione, del flusso migratorio dei popoli notiamo che la miopia governativa, in tema di leggi certe ed applicate anche tendenti a salvaguardare gli atoctoni, è tale che l'andamento demografico positivo in Italia è dato proprio dalla nascita di figli di immigrati. La presenza di unioni miste nella nostra società significa che siamo assistendo non solo ad una stabilizzazione del fenomeno immigratorio, ma del costituirsi di un tessuto interetnico fra autoctoni e immigrati. Si tratta segnali inconfondibili d’informazione sul grado di inserimento degli immigrati, l'attenuarsi del pregiudizio razziale ed etnico.


 Ricordo  con piacere  il film “Indovina chi viene a cena” del 1967  con Spencer Tracy , dove una ragazza bianca americana, cresciuta in una famiglia liberal, si innamora di  uno stimato medico afroamericano conosciuto dieci giorni prima alle Hawaii. I due hanno deciso di sposarsi e si recano a San Francisco, dove intende presentare il fidanzato ai propri genitori . Il padre di lei, infatti, è un giornalista di tendenze liberali. Ma le convenzioni giocano ancora un certo ruolo: in un primo momento l'uomo si oppone decisamente. Solo dopo un lungo colloquio con la figlia, si accorgerà del significato razzista della sua scelta e acconsentirà all'unione...
Gli Stati Uniti anticiparono così un fenomeno , le prime unioni miste, che da noi si è verificato   solo negli ultimi anni, ma sta avendo uno sviluppo rapido…. Infatti  in Italia, negli ultimi 15 anni, le nozze multietniche sono triplicate.

Tanti sono i fattori sociologici e psicologici che contribuiscono all’aumento del numero dei divorzi in Europa e questi fattori influiscono ancora di più sui matrimoni misti, perché le pressioni psicologiche all’interno di tali unioni sono maggiori. Le donne in Europa sono attratte dagli ideali della carriera, emancipazione, autorealizzazione e parità di diritti. Per questo non sempre esse trovano comprensione da parte del marito e dei parenti musulmani o di altre religioni  . Si possono accumulare, per esempio, piccole irritazioni per le lingue che devono essere usate in famiglia, per il cibo, per la scelta della scuola e queste rendono l’atmosfera tesa tanto da poter provocare un divorzio. Arrivare a un divorzio può significare per la donna essere svantaggiata nei confronti dell’uomo. Anche se il giudice decide di affidare i figli alla madre, il padre può rapirli e portarli nel suo Paese d’origine.




Se in un paese musulmano agli stranieri non è consentito di professare pubblicamente la propria religione e tutti sono costretti a rispettare le loro leggi, basate sul Corano, appare poco chiaro il motivo per cui agli italiani, col pretesto di un'equivoca tolleranza, si chiede di togliere dai luoghi pubblici il crocifisso, che è il principale simbolo della cultura e della religione cristiana. Se a qualcuno da fastidio vedere in una scuola o in un luogo pubblico l'immagine del crocifisso, perchè  simbolo della religione cristiana, e ne reclama con arroganza la rimozione,  viene da pensare che, se a qualcuno da fastidio incontrare sul suo cammino una chiesa, perchè fa riferimento a Cristo, allora tutte le chiese dovrebbero essere abbattute.
Il Crocifisso -  è stato sempre un segno di offerta di amore di Dio e di unione e accoglienza per tutta l'umanità. Dispiace che venga considerato come un segno di divisione, di esclusione o di limitazione della libertà.  In particolare, è grave - voler emarginare dal mondo educativo un segno fondamentale dell'importanza dei valori religiosi nella storia e nella cultura italiana. La religione dà un contributo prezioso per la formazione e la crescita morale delle persone, ed è una componente essenziale della nostra civiltà. È sbagliato e miope volerla escludere dalla realtà educativa,  E poi stupisce  quando la Corte Europea interviene  pesantemente in una materia  profondamente legata all' identità storica, culturale, spirituale del popolo italiano..  
 Quelli che con pretesti vari propongono di togliere i simboli religiosi cari al popolo italiano, è come se volessero togliere agli italiani la loro identità culturale, storica e religiosa. Coloro che sostengono che bisogna togliere il crocifisso dalle scuole per facilitare l'integrazione dei musulmani immigrati in Italia, dovrebbero provare a chiedere se i musulmani desiderano questo e se sono disposti a fare altrettanto nei loro paesi.

Che direbbero i musulmani, che tenacemente difendono i propri simboli e i propri riti, se si chiedesse loro di togliere il fondamento islamico da tutte le loro leggi? Il crocifisso non è un oggetto qualunque appeso alla parete come un attaccapanni, ma è un'immagine che vuole rendere visibile una delle principali verità della religione cristiana. Non è insignificante il segno della croce che il cristiano fa   perché in quel gesto si esprime la fede che da significato e sostegno al modo di vivere del cristiano. Tra la vita che si conduce e il riferimento al crocifisso c'è un legame molto forte. Chi chiede di eliminare il crocifisso fa trasparire un provocante atteggiamento iconoclasta con cui si mira a eliminare i riferimenti visibili alla religione cristiana, comprese le domeniche e le altre feste cristiane.
Ogni civiltà e cultura comprende elementi ereditati dal passato quando i musulmani con arroganza reclamano che sia tolto il crocifisso dalle scuole arrecano un grave insulto non solo alla religione cristiana, ma a tutto il popolo italiano .Questo potrebbe provocare come reazione il risveglio delle antiche lotte di religione, dal momento che vengono oltraggiati dei valori per i quali nel passato ci sono state persone capaci di sacrificare la propria vita. Chiedere che il crocifisso resti al suo posto non significa imporre agli altri le proprie convinzioni, ma chiedere che siano rispettate espressioni di civiltà che hanno radici molto profonde. Tutti veniamo condizionati dall'ambiente in cui nasciamo o viviamo: famiglia, scuola, televisione. Tuttavia quando si acquisisce la capacità di conoscere e decidere, dopo aver valutato ciò che si è ricevuto dagli altri, si dovrebbe avere la capacità e responsabilità di decidere fino a che punto si è disposti a farsi condizionare dall'ambiente.
Sentire  Adel Smith , presidente dell'Unione Musulmani d'Italia, che  il crocifisso andrebbe tolto da ogni scuola perchè quel "cadavere in miniatura" turba l'animo sensibile dei bambini e   non favoriva l'integrazione in classe degli  alunni  musulmani. I  docenti  italiani  hanno  insegnato per molti anni con il crocifisso alle spalle, senza mai notare che la presenza del crocifisso suscitasse negli alunni riflessioni profonde sul destino umano o sul senso della vita. 
La maggior parte degli italiani sono contrari alla rimozione del crocifisso dalle scuole. Molti ricordano con nostalgia quando alle elementari pubbliche la maestra prima dilla lezione faceva dire una preghiera. Si vedeva il crocifisso sulla parete, e a nessuno veniva in mente che l'immagine del crocifisso potesse provocare traumi o far del male a qualcuno. Si potrebbe sottolineare che in una Società in cui a Dio si pensa troppo poco, un'immagine sacra aiuta a ricordarsi che esiste Dio. Se si toglie qualsiasi simbolo religioso è come se si fosse tutti atei. Non è da sottovalutare che la religione cristiana cattolica è tuttora quella seguita dalla maggior parte degli italiani, anche se non tutti sono assidui praticanti.
Sul problema del crocifisso si è cominciato a discutere a causa della presenza di alunni musulmani e di altre religioni nelle scuole italiane. Per alcuni sarebbe conveniente che ai ragazzi non cattolici presenti nelle scuole in Italia, come segno di rispetto per gli italiani, si dovrebbe dare la possibilità di conoscere la religione cattolica, non per imporre una religione diversa dalla loro, ma per far loro capire che vivono in un paese dove c'è una religione diversa dalla loro. In questo modo sarebbero educati a conoscere e rispettare la civiltà e la cultura del popolo che li ha accolti.
Anche gli alunni cattolici dovrebbero essere educati a prendere coscienza che esistono amici e compagni che seguono altre religioni per evitare che ci siano discriminazioni basate sulla religione.
Questo dovrebbe essere attuato in modo particolare durante l'ora dell'insegnamento della religione. Il cristiano dovrebbe portare sempre impresso nella propria mente e nel proprio cuore il ricordo di Gesù che è morto in croce per la salvezza di tutti e testimoniare con una vita onesta e coerente la propria fede. Il cristiano dovrebbe esprimere la propria fede non solo conducendo una vita onesta, ma anche curando la propria vita spirituale e la propria istruzione religiosa.

Anche l’Unione Europea sembra voler realizzare il sogno di una società in cui le varie culture siano raccolte, dove la cultura predominante non sovrasta la più piccola, ma dove tutte si completano scambievolmente. Questo sogno si può  realizzare  nella nostra società multietnica,  Non permettiamo  che sia stravolta la nostra italianità  cercando  di limitare l’ingresso di coloro che  non vogliono integrarsi.

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