lunedì 29 agosto 2011

La voglia di non esser complici




La crisi economica è sempre più diffusa in tutta Italia, i freddi dati statistici anche di fonti governative affermano che la disoccupazione è in aumento, in contraddizione con la propaganda che afferma che la recessione è finita. L'indagine ha messo in evidenza tutte le storture di un sistema pensionistico ormai insostenibile e destinato a costruire un futuro di mera sopravvivenza per i cittadini italiani.  Milioni di uomini, donne, lavoratori, cittadini della “nostra” Italia, i quali svolgono anche lavori precari, hanno tra l’altro grandi difficoltà a trovare un lavoro a tempo indeterminato, oltre a mantenere quello attuale, con la diretta conseguenza di una vita bloccata , tutti insieme, sottoposti ad un continuo, progressivo peggioramento delle proprie condizioni di lavoro, con le relative retribuzioni da fame, indegne di una società civile, la quale si considera “democratica”, “moderna”,… con l’impossibilità di avere una vita sul vero senso del termine, oltre a sempre più limitate possibilità di migliorare la propria condizione attuale, come è avvenuto a suo tempo per le ultime precedenti generazioni. Tutte queste Persone, si trovano in un vicolo cieco,  per quanto si possono impegnare, sono sempre più invisibili e dimenticati perché  la loro situazione non interessa ad alcuno, con una classe politica che alle tante parole, alle promesse, alla propaganda non fa seguire i provvedimenti, le riforme, leggi, adeguate, indispensabili per risolvere queste inaccettabili ingiustizie sociali . Per non parlare del futuro, con la prospettiva un giorno, di disporre di una mini pensione del tutto inadeguata, insufficiente, per una vita dignitosa, purtroppo,  neanche per la sopravvivenza. Pensioni sempre più basse in rapporto ai redditi da lavoro e rischio di ‘rosso’ per i bilanci dell’Inpsper noi, semplici cittadini o sudditi, dipende dai punti di vista, possiamo riscontrare che queste situazioni, richiedono immediati interventi sul nostro sistema previdenziale pubblico, per evitare il dramma nei prossimi decenni di un grande numero di pensionati poveri e prevenire i probabili e innumerevoli disordini sull’intero territorio nazionale. Da anni ormai il tema delle pensioni è uno degli argomenti più scottanti dell’agenda economica del nostro Paese. A scadenze periodiche i vari governi in carica si sono impegnati in piccole o grandi riforme che intendono mettere ordine nei conti del nostro sistema previdenziale. Quando si parla allora di riforma delle pensioni, bisognerebbe prima possibile prendere seriamente in considerazione anche la prospettiva di aumentare gli importi economici, perché di questo passo molte persone anziane si ritroveranno, se già non lo sono, sotto la soglia di povertà. Italiani che lavorano duramente   per 1000 euro al mese o  anche meno , con i quali devono portare avanti  una famiglia e che forse un giorno godremmo di una pensione quasi al limite della soglia di povertà … quando esistano italiani che con un solo giorno di lavoro abbiano acquisito il diritto di godere di una pensione di decine di migliaia di euro come i tre onorevoli che sono stati in Parlamento un solo giorno e prendono la pensione  da parlamentari   come coloro che sono stati in carica  per tutta la vita. Pensare che l’ex presidente del Consiglio che ha  tagliato  le pensioni al popolo ne ha ottenuta per sé una da 31000 euro al mese ,  c’è l’ex presidente della Repubblica che , oltre al vitalizio , incassa 4766 euro netti al mese   come ex magistrato , pur avendo lavorato  come magistrato  solo 36 mesi . Questi sono le rendite parassitarie ed esagerate che dovevano tagliare per uscire dalla crisi  come quella di Antonio Di Pietro, l’eroe di Mani Pulite, il moralizzatore d’Italia, l’uomo che tuona contro ogni privilegio, dovrebbe cominciare a disboscare la sua di rendita  in pensione a soli 44 anni, prende circa 2mila euro al mese che si vanno a cumulare senza alcuna decurtazione al ricco stipendio da parlamentare. Il pensionato Inps più ricco d’Italia , Mauro Sentinelli,   guadagna 90 mila euro al mese;non fa nulla di irregolare e incassa quanto stabilito dalle norme , ma le norme sono giuste ? i contributi versati dal manager nella sua vita lavorativa , per quanti alti possono essere, non saranno mai sufficienti a coprire l’esborso necessario per una elevata pensione da 90.000 euro al mese dunque chi paga la differenza ? Sicuramente qualche precario o qualche giovane lavoratore che non  avrà mai  una copertura previdenziale . Ci sono poi i baby pensionati ( sempre privilegiati si intende) che si sono ritirati dalla vita lavorativa a 30, 40 anni con 6 mila e 8 mila euro al mese. Dal dirigente della Banca d’Italia è riuscito a soli 44 anni a portare a casa la bellezza di 18 mila euro al mese di pensione , al burocrate che va in pensione a 47 anni con 6000 euro più l’incarico di assessore   , un  commesso del Senato prende 8000 euro al mese di pensione  anche i boss della criminalità organizzata, che risultano nullatenenti agli occhi dello Stato, sono riusciti ad assicurarsi dei sostanziosi vitalizi..questa è la realtà della previdenza  Italiana fatta di  inganni e di abusi .  Questi sono i nostri politici  i privilegiati d’Italia che godono di pensioni di lusso, alla faccia di quelli che faticano tutta la vita per arrivare ad avere una pensione dignitosa che forse non avranno mai. I sacrifici loro non li hanno mai fatti lo Stato sa accanirsi solo su una  pensione minima  di 400 euro riducendola anche a 0,50 centesimi lasciando inalterati i supervitalizi dei parlamentari , il loro insindacabile diritto al cumulo . La priorità del bene comune, la creazione di un sistema, di una società, più a misura di essere umano, è un traguardo possibile? Noi  lo speriamo , ma non possiamo continuare a  far finta di niente perché c’è un limite oltre il quale il silenzio diventa consenso e  complicità.


Francesco TIANI

giovedì 4 agosto 2011

La storia è ciclica si ripetono sempre i soliti schemi e sistemi.



Migliaia di poliziotti rischiano ogni giorno la vita, e spesso anche la perdono, per proteggere i cittadini che spesso neanche lo meritano ; uomini e donne della Polizia di Stato compiono ogni giorno, in ogni parte d’Italia, veri e propri atti di eroismo che confermano l'amore e la vicinanza per il prossimo; purtroppo non sempre la comunicazione mediatica ne dà il giusto risalto. Tutti hanno diritto di manifestare per i loro disagi , ma quello che non si sa forse è che i poliziotti non sono contro di loro sono dalla loro parte … dalla parte del manifestante pacifico . Certo gli ordini sono ordini e loro sono obbligati ad eseguirli per evitare che qualcuno si faccia male, ma sanno benissimo dove devono fermarsi per il bene loro e del manifestante . Quanto è accaduto sulla tangenziale di Bari e zone limitrofe al Cara di Palese è stata proprio una giornata di guerra più che di guerriglia, tra contestatori armati con sassi e forze dell'ordine.Tutto ha avuto inizio quando un centinaio di immigrati ospiti del Cara di Bari hanno bloccato strade e binari nei pressi del Centro di accoglienza per protesta contro le lungaggini burocratiche che ritarderebbero il rilascio dello status di rifugiati e ciò non doveva accadere . Alcuni manifestanti armati di spranghe e sassi hanno lanciato grosse pietre attaccando i poliziotti e danneggiando le loro auto ; gli uomini delle forze dell’ordine , in tenuta antisommossa utilizzando anche gas lacrimogeni, hanno costretto i manifestanti ad indietreggiare e con enorme fatica sono riusciti a riportarli nelle vicinanze del Centro di accoglienza , ma tutto questo ha causato 35 feriti anche se alcuni molto gravi tra le forze dell’ordine . Non è possibile, in un quadro normativo come questo attuale , garantire posizioni di rispetto agli operatori di sicurezza ormai è solo un utopia perché per chi l’ha dimenticato una volta aggredire ed insultare una divisa significava offendere lo Stato …… ma ora lo Stato non è più Stato questa è ormai una certezza infatti in Puglia come nel resto delle regioni del Sud, si versa in condizioni critiche, messi in ginocchio dai tagli sulla sicurezza e sulla carenza organica della Polizia di Stato che anche se è passata ai vertici del ministero dell’Interno non ha ottenuto risposte concrete . Le promesse e i continui impegni assunti dal Governo e dal Ministro Maroni fino ad oggi non hanno avuto alcun riscontro concreto ;anche le continue sollecitazioni da ogni sede Siap al Ministro Maroni nelle quali più volte si è ribadito lo stato d’abbandono in cui versano ormai da diverso tempo i poliziotti e i gravi rischi di collasso del sistema sicurezza e la continua richiesta di trovare con urgenza una soluzione alle suddette problematiche perché preannunciare eclatanti manifestazioni pubbliche in tutto il territorio nazionale non è servito e non servirà perché sarebbe solo un ennesima delusione e umiliazione dover scendere ancora una volta in piazza per protestare contro la politica del Governo sulla sicurezza. La carenza d’ organico rischia di paralizzare le attività di prevenzione e controllo ed i segnali che giungono, di una recrudescenza di attività criminose sul territorio Pugliese , non possono lasciare indifferenti le istituzioni che dovrebbero, con le giuste pressioni, ottenere che le forze di polizia siano messe nella condizione ottimale per lo svolgimento del loro ruolo.Il Governo non solo non ha mantenuto le promesse fatte ai poliziotti, ma così non tutela neanche i cittadini . Infatti il racket è in crescita continua ed è sempre piu' emergenza per le estorsioni e sono aumentati anche i delitti . Solo l'impresa criminale può ringraziare il governo per aver dato meno fondi alla Sicurezza , così mentre nelle case dei furbetti si stappa lo champagne e si grida viva Berlusconi nelle questure si fanno i conti degli uomini per garantire almeno una pattuglia al giorno per garantire la sicurezza ai cittadini .Di certo, questo è il governo che più di ogni altro nella storia ha tagliato risorse alla giustizia e al funzionamento della sicurezza. Non passa giorno che un commissariato o una questura non abbiano difficoltà a mandare in strada una vettura perché non c'è benzina oppure a fare una fotocopia perché mancanti di toner e di carta o non possano fornire un cambio di divise alle forze dell’ordine.
La carenza di organico impedisce di fatto di assolvere in modo sufficiente ai compiti di prevenzione e repressione dei crimini,questo dimostra in tutta la sua evidenza quale è stata la politica della destra al governo: tante chiacchiere e grandi proclami mentre non si garantiscono neanche le misure minime di controllo dei territori , infatti , sono pochi i poliziotti lasciati a presidiare zone così estese della regione Puglia a garanzia del diritto di tutela fondamentale dei cittadini . Le Forze di Polizia sono costretti giorno per giorno a garantire l’ordine pubblico aumentando sempre più i loro compiti mentre diminuiscono sempre di più gli organici, le risorse e i mezzi. Mi chiedo con quali uomini, con quali mezzi si dovranno applicare queste norme di sicurezza se il governo non stanzia fondi necessari?Il governo spende solo parole, ma realizza come sempre pochi fatti oltraggiando con la loro indifferenza ogni giorno le forze dell’ordine che lavorano onestamente e spesso si trovano a non potersi difendere con le armi per paura di andare incontro a sentenze disciplinari ingiuste , come spesso capita quando un poliziotto si difende . Infatti a Bari le forze dell’ordine si sono dovuti barricare per non usare le armi contro gli immigrati a rischio di essere bruciati come topi in gabbia . Tutto ciò dimostra che la Puglia sta pagando un prezzo altissimo per la politica sbagliata del Governo Berlusconi che concentrando sulle nostre città un numero sproporzionato di richiedenti asilo, non solo hanno allungato in modo insopportabile i tempi della verifica delle domande , ma hanno scaricato sulle forze dell’ordine il peso di questo errore. Di fronte a questa situazione il SIAP non può tacere sulle responsabilità gravissime del Governo Nazionale. L'immigrazione non è una questione che può essere trattata in termini di mero ordine pubblico e di repressione perché alla luce di questi orribili fatti , urge, ora più che mai, una risposta politica all'altezza della situazione. Conscio che gli incidenti di oggi siano il frutto avvelenato della disperazione di chi, dopo lunghi viaggi della speranza in fuga da guerre, persecuzioni e fame, si vede negata la possibilità di un futuro di accoglienza per le insopportabili attese e per le pratiche di valutazione delle richieste di asilo ; tutto questa situazione poteva essere evitata , perché bastava smistare immediatamente in altre strutture gli immigrati che risultavano pericolosi e chi si era reso responsabile di reati andava immediatamente arrestato , processato ed espulso . Inoltre dovevano essere potenziate le Commissioni che esaminano le domande per ridurre gli estenuanti tempi di attesa. Fermo restando che l'asilo politico non è un "diritto" e fino a prova contraria dobbiamo valutare chi entra nel nostro Paese per poi diventare un "richiedente asilo" perché se sono violenti l’Italia non li deve tenere abbiamo già i nostri incalliti criminali e non possiamo anche assistere inermi a scene violente come quelle di Bari dove i nostri poliziotti venivano considerati dei birilli da colpire. Ci vuole un'iniziativa di presidio sul territorio per far sentire i cittadini italiani sicuri e tutelati.Per tale motivo, ci si auspica che i parlamentari italiani vorranno prendere in esame la questione e dare onorabilità e ruolo di rappresentanza istituzionale a chi compie fino in fondo e con sacrificio il proprio dignitoso dovere. Ancora una volta il Siap si trova a scrivere contro i tagli effettuati dall’attuale Governo non nascondendo la rabbia e la indignazione di fronte al continuo disinteresse . Gli operatori di Polizia non possono essere lasciati soli nel loro difficile lavoro, che spesso li espone, com’ è successo a Bari a violenze fisiche e verbali, ma vanno tutelati nella dignità e nel compito istituzionale che rappresentano ..Temo che la prossima volta potrà accadere l'irreparabile perché i segnali ci sono tutti, intanto , ai servitori dello stato va tutta la mia solidarietà per il lavoro immane che operano in una grave carenza organica .

Francesco TIANI