domenica 30 ottobre 2011

Vergogna il Ministero della Difesa acquista 19 Maserati blindate




Ci si trova sempre a parlare su questa maledetta  manovra lacrime e sangue che svuota le tasche degli italiani di tanti italiani, ma non di tutti. Perché anche questa volta la Casta si è salvata e ha deciso di non risparmiare sui suoi sprechi.  Di fronte alla durissima crisi economica che subiscono sulla loro pelle milioni d’ italiani, di fronte agli oltre 2,5 miliardi di euro di tagli subiti in tre anni dal comparto Difesa, di fronte alle accorate proteste che a questo riguardo , non  esistono ragioni comprensibili e spiegabili per le quali il ministero della Difesa ha sentito il bisogno di arricchire il proprio parcheggio  auto con 19 Maserati  di lusso blindate destinate ai vertici della Difesa a cui compete la speciale protezione secondo quanto definito da un organismo del ministero dell'Interno  con le continue difficoltà nella manutenzione, e addirittura nel pieno di carburante, che lamentano tutte le strutture del comparto Sicurezza e Difesa dello Stato  .
Ma come mai In Italia ci sono 829.000 auto blu, negli Stati Uniti ci sono 75.000 auto blu, in Francia ce ne sono 64.000 in Gran Bretagna 55.000 in Germania 54.000, in Portogallo 23.000, in Giappone 35.000. Se si sommano le auto blu di Stati Uniti,Giappone,Francia, Gran Bretagna, Germania,Portogallo Spagna e Grecia si arriva a 385 mila auto blu un po’ più della metà  delle auto blu italiane, ora se si fanno un po’ di conti ci sono una 50 di miliardi di euro, tra valore scorte e tutto il resto ,a questo punto qualcosa ci sfugge ,forse siamo il paese più ricco del mondo ma non lo possiamo pubblicizzare altrimenti tutti si vogliono trasferire da noi. Il malessere serpeggia fra le forze dell’ordine …  sono stanchi  di sottacere e di subire le imposizioni di un governo che continua imperterrito a penalizzarli economicamente per giustificare i propri sprechi auto blu ,scorte , autisti, maggiordomi, portaborse ,segretari  e vigilanze …   che continuano  a chiedere a  loro sacrifici economici .Oggi abbiamo un dato di fatto oggettivo  che la sicurezza per  il cittadino italiano è ormai gravemente compromessa e garantire sicurezza per un poliziotto vuol dire non solo lavorare gratis ma non essere neanche  attrezzati adeguatamente  quindi rischiare di più  la vita senza ….  da oggi si fa solo quello che si può se non è possibile  uscire in pattuglia per la mancanza di benzina non si esce  non possiamo ne vogliamo più  pagare  di tasca nostra .

sabato 15 ottobre 2011

Addio sicurezza … “in silenzio le forze dell’ordine continueranno a difendere i cittadini , sacrificando anche la vita”.





Solidarietà alle forze dell’ordine per questo ennesimo corteo concluso come sempre nel sangue  a causa di infiltrati non pacifici .  Credo  che sia doveroso , soprattutto ,da parte della politica dare un riconoscimento a coloro  che in silenzio e con professionalità e purtroppo a volte a costo della vita svolgono il loro lavoro con impegno e senza interesse e infatti  anche dopo aver appreso di   essere stati nuovamente pugnalati alle spalle con  gli ennesimi tagli sulla sicurezza  continuano a testa alta a portare a termine il loro lavoro con amore e dedizione .  Mi rendo conto che il governo continua ad essere  sordo e cieco  agli eventi di malessere generale che vivono le forze dell’ordine , ma mi rendo conto che  il governo ha un patriottismo solo di facciata .  Dovevano essere manifestanti pacifici  giustamente “indignati”,  ma i bleck bloc  si sono  infiltrati  assalendo e  causando feriti e  danni a persone e cose.  Come  sempre quelli che hanno avuto  la peggio sono   le forze dell’ordine che se da una parte vengono  applauditi per come hanno reagito riuscendo a contenere i danni dall’altra parte ricevono insulti e critiche  ..  ma lo Stato , invece di tutelare e ringraziare  le forze dell’ordine per l’immane lavoro che svolgono quotidianamente con enorme  difficoltà per carenza di organico e di  mezzi,  li ringrazia  per l’ennesima volta con i tagli alla sicurezza.

domenica 2 ottobre 2011

Investire per competere: è questa la ricetta per rafforzare l’economia della Puglia




La Puglia è  considerata  da molti la CALIFORNIA d'Italia per le sue bellezze , i suoi paesaggi , il suo mare e per  il  contrasto tra l'arida terra rossa e la selvaggia tipica vegetazione della macchia mediterranea che dominano questo estremo lembo di terra con le  spiagge dorate, bagnate da limpidissime acque da far invidia a rinomate località oltreoceano resa ancora più affascinante dalla ricca presenza di reperti e testimonianze di antiche popolazioni e di importanti  interessi artistici.   Questa è  la regione d'Italia con la più lunga estensione costiera, bagnata sia dal Mar Adriatico che dal Mar Ionio. La Puglia , purtroppo , per qualche strana ragione è rimasta  una regione dimenticata pur essendo attaccata all’Italia, ben collegata, facilmente raggiungibile, ha però qualcosa che nessun’altra regione ha:l'altopiano carsico della Murgia, un'altra area protetta  ricca di grotte, santuari, fortificazioni di difesa, chiese e insediamenti rupestri e al peculiare centro storico di Bari, caratterizzato da una storia millenaria, per poi proseguire verso Taranto con il suo omonimo Golfo e sfociare nel brindisino con le sue costruzioni in pietra, i trulli e la Valle d'Itria, caratterizzata da una vegetazione rigogliosa, ed infine tuffarsi nella provincia di Lecce, cuore del Salento, dominata dagli imponenti ulivi secolari dai tronchi contorti sull'accesa terra rossa, dal ricco barocco e dall'alternarsi di lunghe spiagge dorate e scogliere.  
Nella mia terra questo scenario  è incredibilmente meraviglioso , la natura e l’uomo possono convivere e dare a chi visita la Puglia la possibilità di scegliere una solitudine trasmessa da questi paesaggi  quasi senza tempo a contatto con la terra o al contrario: città, borghi, porticcioli, paesini dove si incontra chi cerca il piacere  dei sapori, i cibi genuini , i vini che diventano sempre più apprezzabili e la convivialità.
 Affinchè  la Puglia possa davvero diventare la “California del futuro”, cioè una realtà dinamica , attiva deve tener presente le tre vie possibili e convergenti tra loro : il turismo da potenziare con le metodologie delle grandi industrie internazionali; l'espansione e la crescita di un'agricoltura avanzata; lo sviluppo delle telecomunicazioni e dell'informatica, della New economy e di Internet. In primis bisognerebbe  snellire le pratiche burocratiche necessarie ad aprire un’impresa , presentare progetti interessanti per incoraggiare lo sviluppo delle aziende sul suolo cittadino . Per fortuna abbiamo ancora tante risorse che ci permettono di guardare il futuro con una prospettiva diversa, prestando molta attenzione al fenomeno dello sviluppo turistico che deve essere supportato dal rispetto e dalla salvaguardia delle nostre ricchezze che  ci rendono una meta unica e desiderabile
 Viviamo al centro di un’Unione Europea  che sprizza vitalità ed è caratterizzata da una ricchezza di diversità, che trabocca di energie creative e di idee innovative.  La  regione Puglia  occupa la posizione ideale per coltivare questa  ricchezza naturale e fare tutto il possibile al fine di promuoverla .
 Su uno sfondo di una concorrenza sempre crescente e di gravi sfide globali, le pratiche innovative e le soluzioni creative costituiranno il trampolino di lancio verso la crescita e il benessere della  regione Puglia  e delle regioni  limitrofe . L’Europa non dovrebbe reagire all’attuale crisi economica tagliando gli investimenti nelle competenze e nell’innovazione.
Dobbiamo avere fiducia nella qualità delle nostre idee e nella nostra capacità di adattamento, adoperandoci per utilizzare  gli investimenti pubblici in modo più efficace per farli fruttare meglio.
 La politica di coesione sostiene l’innovazione tramite il cofinanziamento erogato dai fondi strutturali e lo sviluppo della  governance regionale, fondata su una politica innovativa dipartenariato e su uno sviluppo e una valutazione strategicamente programmati.
Tuttavia, le pratiche innovative possono avere un’evoluzione  lenta e richiedere tempo prima di dare frutti. Dato che ciò  comporta un certo grado di rischio e che i risultati sono difficili  da quantificare, tempo e convinzione sono necessari.
Consentendo alle autorità pubbliche di implementare programmi a medio e lungo termine, è possibile sviluppare un  supporto integrato per diversi aspetti dello sviluppo economico e sociale.
Rilanciare l’economia italiana e riportarla ad alti valori questo è il programma del governo per il 2011 sperando che non siano solo parole e promesse non mantenute  dal governo .
 Si dice che ai Paesi del Terzo Mondo si dà il pesce e non la canna da pesca con la quale potrebbero imparare a fare da sé perché  se gliela dessero la canna da pesca non li avrebbero più in pugno. Questo avviene ora col credito d’imposta per le aziende , infatti , appena il Sud alza la testa c’è subito qualcuno, anche al Sud stesso , che gli dà sulle mani per non minare l’unità naziona­le fondata sulla ricchezza del Nord e sulla sottomissione del Sud. 
 Bisogno favorire lo sviluppo delle micro, piccole e medie imprese ai fini della generazione di impiego e di riduzione della povertà integrando iniziative di microcredito e di rafforzamento istituzionale, formazione tecnica e gestionale, emersione del settore informale delle imprese e l’autoimpiego.
Oggi il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, è tornato a parlare delle misure previste: dalla libertà d'impresa, cercando di alleggerire tutti i processi burocratici che ne allungano la possibilità di avviarne nuove imprese  con la capacità di sviluppare nuove idee trasformandole in prodotti  innovativi e servizi essenziali per lo sviluppo regionale della Puglia del sapere e del fare.
E da tenere presente che   l’equilibrio finanziario di un’impresa si ottiene nel momento in cui il complesso dei ricavi di competenza dell’esercizio risultano superiori al complesso dei costi relativi allo stesso periodo.
Si ottiene, quindi un risultato economico positivo che, depurato dalle imposte sul reddito, costituisce il compenso dell’imprenditore  e anche dei dipendenti.
 In caso contrario se sarà  generata un perdita che intaccherà il patrimonio netto o comunque il capitale sociale le imprese  saranno  destinate alla chiusura. 
 I programmi della Politica di  coesione, bisogna incentrarli  a livello regionale essi sono strumenti particolarmente efficaci per spingere  l’innovazione, poiché le regioni offrono i mezzi essenziale sul territorio  per stimolare l’interazione tra i produttori, gli utenti e i mediatori della conoscenza.
Come  strumento della coesione sociale e territoriale, la cultura contribuisce a stabilire un equilibrio fra tradizione e innovazione  consentendo il dialogo tra culture e generazioni, favorendo l’integrazione nelle società multiculturali.   Quindi Investire  per competere: è questa la ricetta  per rafforzare  un’economia regionale   della Puglia ad alto contenuto innovativo, a partire dalle piccolissime imprese. E per farlo è necessario mettere in atto  un sistema articolato di politiche pubbliche per guidare le  neonate aziende a fare massa critica.
Oggi c’è la necessità di dare di dare ad una organizzazione sociale , costituita esclusivamente da imprese meridionali , deriva dalla constatazione che le problematiche relative allo sviluppo economico del sud , al di là dei proclami della politica sia nazionale che regionale , poco e nulla hanno prodotto in termini reali . Il divario nord-sud è cresciuto costantemente nel corso degli anni fino  a determinare una gravissima situazione socio-economica nell’area del meridione d’Italia ,che si segnala per essere tra le aree più povere dell’Unione Europea. Riproporre con forza , l’attenzione della politica e della società , la questione meridionale , mai seriamente affrontata ,in un momento storico  in cui , il nord reclama la propria centralità rispetto ad un mondo degli affari che si globalizza e tenta , giustamente , di organizzarsi per affrontare le sfide economiche del terzo millennio .Nulla da eccepire se non che , mentre si deve lavorare per difendere e consolidare l’economia italiana del centro –nord , un grande sforzo deve essere fatto ,per far ripartire l’economia al sud , orfana ormai della grande impresa , delle grandi banche e di ogni altra risorsa pubblica , che le ha consentito di resistere , assistita , fino ad oggi.
È tempo ormai di rivedere totalmente la politica meridionalesta , puntano sulla valorizzazione delle risorse autoctone , che sono  tante risorse umane e  territorio prima di tutto, nonché di avviare politiche di sviluppo strutturale attraverso un serio e concreto piano per la realizzazione di grandi infrastrutture in grado di garantire una logistica adeguata, a supporto dello sviluppo ed a sostegno dell’incremento delle produttività delle imprese esistenti e per la nascita di nuove attività economiche legate all’industria edile ,agroalimentare e del turismo .Bisogna favorire concretamente la crescita delle singole imprese meridionali , favorendo lo sviluppo di servizi a supporto delle stesse , che consentano veramente di far sistema , attraverso la cooperazione tra di loro , per garantire il raggiungimento di masse critiche tali da renderle competitive sui mercati nazionali ed internazionali.  Si pensi ai servizi di carattere finanziari innovativi , che puntino sia sui contributi  pubblici nazionali  ed europei . Puntare , quindi , su un rapporto nuovo con i mercati finanziari e con le banche , anche estere , per  favorire l’accesso al credito  anche alle piccole e medie aziende , perché non si dica più che al sud si raccoglie ed al nord si investe .
Si pensi allora  ad affrontare le problematiche relative alla internazionalità del sistema produttivo del sud , che,  ancora una volta , viene lasciato da solo a dibattersi in oceani in tempesta , senza timoniere , di fronte ai nuovi grandi protagonisti dell’economia mondiale come la Cina , il Sud-est Asiatico e alcuni Paesi dell’aria latino-americana , come il Brasile ,che rischia di mettere in ginocchio  tutte  le imprese italiane. Il problema  del sud e   quindi anche della Puglia non è più quello di difendersi in condizioni di crisi economica , ma è quello di attaccare , di proporre un piano complessivo di interventi idonei alla soluzione strutturale di antichi problemi perché oggi non sono più sufficienti iniziative tampone ,ma è necessario una politica chiara con risorse concrete a breve  , medio e lungo tempo.