sabato 23 aprile 2011

AUGURI PASQUA 2011





La quaresima è preparazione per la grande notte, la notte della Veglia Pasquale, la “notte più splendente del giorno“, la notte più felice dell’anno, che deve dare senso alla nostra vita, così come la Pasqua di Gesù ha dato senso alla storia. 
La Pasqua è un cammino vuoto se non è fatto nella speranza e verso la speranza che Cristo vince la morte.
Quando tutto diventa oscuro o sembra sfasciarsi, quando ogni possibilità di soluzione viene esclusa, è proprio allora che nasce la speranza.
Oggi  l’Italia ha  bisogno di questa speranza, così come ne abbiamo bisogno noi che ci sentiamo stanchi, tristi, incerti. . . disorientati.
Io spero che chi lavora in politica diventi più sensibile alle fatiche della gente comune  e diventi più onesto e trasformi il suo operato in servizio per gli altri, felice di aver eventualmente trasformato in meglio la cosa pubblica e non di aver umiliato il suo popolo e  l’avversario politico.
Sono così numerose le notizie di atrocità quotidiane che tutto sta diventando terribilmente normale.
Sono sempre più convinto che c’è urgente bisogno di annunciatori di pace, capaci di chinarsi sulle ferite degli altri più che di polemizzare con gli altri.
C’è bisogno di persone che con le loro braccia aperte e con il cuore accogliente, facciano percepire che Dio, non vuole la morte dell’uomo, ma vuole che viva.
In un mondo dove spesso regna la nebbia e il cielo viene costantemente chiuso c’è bisogno di persone che mostrino che il sole c’è ancora e che è più forte della notte e delle nostre nebbie.
Più che mai urgente dare vita ad un patto sociale  in cui chi governa  e comanda  è  il popolo ormai suddito  , senza  più prevaricazioni e su un piano di pari dignità, trovino la strada del dialogo, che aiuti a cogliere e interpretare la realtà, a esplorare linguaggi che mettano in grado di comunicare realmente, ad appassionarsi alla vita, a generare rapporti nuovi per liberarsi e liberare il mondo dalle ingiustizie .
Mi viene mente  a tal proposito ,in questo giorno di lunga meditazione ,LA PARABOLA DEL “RICCO EPULONE”
Questa parabola è fatalista per quanto riguarda l'idea di giustizia sociale sulla terra, ed è schematica per quanto riguarda l'idea di giustizia sociale nei cieli  perché considera "ricchezza" e "povertà" come condizioni "scontate", volute da dio per mettere alla prova la gente.  
Cristo è risorto e da qui voglio  cominciare  a cambiare,  dare un senso diverso  alla mia vita impegnandomi a  cambiare e migliorare   la nostra esistenza e aiutare nel mio piccolo chi ha bisogno .
La forza  di riuscirci  in questo mio cammino me la dà il Cristo Risorto  Chi si sente già arrivato non ha più ragione di sperare, e perde pure la voglia di mettersi in viaggio.
La speranza  è  posseduta  solo  da quelle persone che vivono  in silenzio , serene e forti ai piedi della Croce, come Maria.
Dovremo imparare a viverla  quotidianamente  questa meravigliosa  storia che scuote, provoca commozione profonda e talvolta disorienta, ma che rimane sempre la grande storia della nostra salvezza.
A questa storia noi dobbiamo aggiungere la pagina della nostra vita se non lo faremo noi oggi, nessuno lo potrà mai fare a nome nostro.
Quando ci avvicineremo alla Veglia Pasquale, sarà importante scoprire sempre più il “volto del Padre“; in ogni avvenimento, in ogni croce e in ogni gioia , scoprire  che la presenza di Dio è sempre con noi ,  per questo il nostro cuore dovrà essere libero da manifestazioni di resistenza, di freddezza, d’ insensibilità, di odio o rancore.
Perché chi crede  in un Dio ,  ama e perdona. . . è Gesù ne è la prova concreta!
Mi auguro che  ciascuno di voi  possa riscoprire nel vivere i momenti del Triduo Pasquale   affinché non rimangano riti sterili e  che   tanti  possano   scegliere di seguire Gesù fino in fondo nel suo cammino verso il calvario.

Con affetto, auguro a tutti Buona Pasqua.



Francesco TIANI

giovedì 7 aprile 2011

Manduria non è altro che Lampedusa 2





In questi giorni si sta scrivendo una pagina vergognosa per la nostra Nazione.
Che tristezza  siamo in presenza di una tragedia dalle dimensioni storiche e non vorrei che rispondessimo a questa tragedia, che porterà gravi problemi all'Italia e all'Europa, ancora con le nostre piccolezze scaricandoci la colpa a vicenda come capita spesso.Immigrati che vengono ammassati in luoghi scelti a casaccio sulla base dell’ipocrisia ,della demagogia più bieca e cinica che mai sia stata vista finora nel nostro paese , fatto di migranti e immigranti.Il governo non può  distribuire gli immigrati  solo in Sicilia e in  Puglia , scaricando così  sul territorio e sui comuni del sud  tutti i problemi, anche di ordine pubblico, che potrebbero derivare da una situazione di tale entità per quanto riguarda l'area del Mediterraneo. Serve un intervento immediato da parte del governo nazionale, che deve predisporre misure urgenti con il coinvolgimento della Comunità europea.Si vuole la loro identificazione certa : ed allora è necessario ospitare questa gente in luoghi sicuri per loro per noi cittadini italiani ,ma soprattutto per coloro  che hanno  la responsabilità    di garantire la  loro custodia .Tutti vogliamo che questi luoghi non sembrino e non si chiamino carceri :ed allora è necessario avere una separazione netta tra le strutture che ospitano gli immigrati  già identificati e quelli ancora da identificare , in modo da impedire la promiscuità che crea gli effetti disastrosi e deprimenti di questi giorni.L’invasione  dei profughi  che vengono  dall'Africa, creano dei problemi seri all’Italia .  Infatti gli esponenti politici italiani ,  invece, di trovare insieme una soluzione , scatenano   una guerra politica fra Nord e Sud per  chi deve ospitare i disperati in fuga  e il nostro sud  non  deve essere considerato un posto dove scaricare i problemi di tutta  l 'Europa. Si vuole solo   rimpatriare al più presto  gli sventurati  , ma nessuno in questi giorni tra politici nazionali ed europei ha mai  pensato di aiutare economicamente e materialmente la Tunisia , concordando con le Autorità di quel Paese l’invio di forze  di polizia e militare che aiutino le istituzioni locali ad impedire  di sbarcare sulle coste dell’isola di Lampedusa . Si vuole aiutarli ,ma nessuno afferma  che il nostro Paese è una nazione sull’orlo del fallimento economico ,e non è in grado di aiutare nessuno, visto che già una moltitudine di nostri connazionali non riesce a vivere dignitosamente e non ha prospettive per il futuro dei propri figli .  Almeno lo Stato dovrebbe  aiutarci nella sfida dell'integrazione con nuove infrastrutture e deroghe, come quella che permette la fiscalità di vantaggio, che innescheranno una crescita economica utile sia al sud che  agli extracomunitari. Sono tre anni che il ministro dell’interno deve costruire almeno sette CIE CENTRI DI IDENTIFICAZIONE ED ESPULSIONE DEGLI IMMIGRATI, “UNO IN OGNI REGIONE”, INVECE, PUR STANZIANDO 127 MILIONI €, NON NE HA COSTRUITO NEANCHE UNO, E ORA CI DOBBIAMO ARRANGIARE CON TENDOPOLI DI FORTUNA, CHE LE REGIONI NON VOGLIONO E DA CUI GLI IMMIGRATI SCAPPANO COME FOSSERO PARCHI GIOCHI. Si vuole aiutarli , ma nessuno pensa ad organizzare a livello europeo missioni umanitarie da inviare nel Nord Africa , per allestire strutture che alleviano la miseria e le sofferenze di quei Paesi.! L'immane solitudine di uomini, donne e bambini che, nella fatica di migliorare la propria vita tentano d’ imbarcarsi per avere un 'opportunità per vivere decorosamente    hanno attraversato  il deserto, i trafficanti e tempeste del mare  e chi è riuscito a salvarsi deve combattere   con una Nazione che li  umilia e li rifiuta. Oggi l’Italia  è sotto gli occhi critici del mondo intero per incompetenza dimostrata nel gestire il problema , ma  solo ora si parla del permesso per motivi umanitari già contemplato dall’art 20 della legge sull’immigrazione. In questi giorni è  diventata ingestibile la situazione nel centro di prima accoglienza di Manduria, in provincia di Taranto, dove il governo ha deciso di trasferire migliaia di immigrati nel tentativo di risolvere il problema a Lampedusa. Sono centinaia gli stranieri, prevalentemente di nazionalità tunisina, che scappano dalla tendopoli allestita una settimana fa. Si pensa di confinare tremila Immigrati in un campo sconfinato recintato in modo ridicolo con un debole reticolato alto un metro e mezzo  vigilato da qualche centinaio di poliziotti e carabinieri , il  cui equipaggio deve presidiare settori perimetrali lunghi almeno duecento metri ciascuno. Ridicolo solo a  pensare  cosa possono  fare   pochi  poliziotti o carabinieri contro una folla di cento uomini disperati che iniziano a scavalcare con un agevole saltello la recinzione puramente simbolica. Il tempo di arrivare, subito il  tempo di fuggire,  infatti ,le campagne in questi ultimi giorni  sono disseminate d’ immigrati  in fuga. Una parte della recinzione del campo è stata divelta e da lì gli immigrati scappano sotto gli occhi delle forze dell’ordine inermi perché non riescono a trattenerli . Anche se alcuni angoli sono presidiati da agenti in tenuta antisommossa, l’ingresso è blindato e  nessuno   può  avvicinarsi neppure al perimetro, ma per quanto sia difficile entrare nella tendopoli è facile uscire. Sulla provinciale tra Oria e Manduria le auto in fila sono ferme, i clacson suonano , i gruppi di tunisini sono dappertutto, la strada è stretta, nessuno regola il traffico, molta gente arriva a piedi per vedere cosa accade. È il caos puro in mezzo alle campagne. Dare numeri su quante persone siano rimaste all’interno è praticamente impossibile, nessuno può contare chi sta scappando, nessuno riesce a contare chi è rimasto dentro. Nelle vie dei paesi più vicini la gente osserva allibita flotte di uomini dalla pelle scura, buste di plastica azzurre e bottiglie d’acqua in mano, che corrono senza meta.  Si cerca di contenere i danni e di non far esplodere la rabbia . La situazione, però, è difficilissima da sostenere  e le forze dell’ ordine presenti, con tutta la buona volontà, non riescono a gestirla.
L'unica certezza è il caos: dentro la tendopoli, dove gli immigrati cominciano ad essere impazienti e a reclamare i loro diritti, non comprendendo perché debbano stare rinchiusi da giorni; fuori dalla tendopoli, dove i presidi spontanei di solidarietà si incrociano con quelli di chi protesta per la presenza della tendopoli. Uomini dell’ordine con le mani legati perché  se reagiscono alle loro provocazioni    con i loro sfollagente entrano immediatamente nel novero della “polizia fascista” , ma  se li lasciano andare si rendono complici tacitamente con la loro “attività colpevolmente omissiva”.   Poi se tentano spontaneamente di fare una cosa o l’altra perché  non ci sono direttive chiare e precise da parte di alcuna istituzione , vengono considerati   degli incapaci e degli sprovveduti . Allora alla luce di tutto questo caos  la colpa viene data  al questore di Taranto , e su questa asserzione sono assolutamente concordi maggioranza ed opposizione , destra e sinistra , pregevoli parlamentari Curto e Maritati il colpevole è finalmente stato individuato e va mandato alla gogna . Io faccio il poliziotto da tanti anni, ho visto  sbarcare sulle coste pugliesi negli anni novanta Albanesi,  Curdi e  Kosovari. Ho  visto e vissuto il dolore , la disperazione di tanta gente , ma anche il sacrificio e la professionalità dei colleghi delle forze di polizia che, a volte sbagliano , ma quando non sbagliano e  fanno bene il loro lavoro sono  sempre criticati, attaccati, censurati e maltrattati.  Ma  i nostri parlamentari , la nostra casta ,quando sbaglia ,almeno quando è evidente ,paga ?  Mi chiedo sono mai stati sottoposti a giudizio   hanno  mai pagato i loro errori ?  unica eccezione che conferma la triste regola dell’irresponsabilità degli appartenenti alla Casta è costituita dalle dimissioni dell’On.le Alfredo Mantovano ,già sotto segretario all’Interno ,evidentemente troppo onesto ,leale ed intelligente per poter continuare ad appartenere alla  casta. In questi giorni ho provato una profonda  vergogna nello stare accanto a   questa gente disperata che fuggiva verso le sue illusioni, riportandola nuovamente  in un'altra struttura come quello di Manduria ,per poi vederli dopo pochi minuti andare nuovamente via  . Ho provato una profonda vergogna non solo  come cittadino  che vede lo sperpero di denaro pubblico in un Paese come il nostro che quasi non ce la fa più ,ma anche nel fare un lavoro inutile ed insensato quando mancano i  mezzi che ci permettono di svolgere al meglio il nostro lavoro .  
Non fare vedere all’Italia che cosa sta accadendo sembra essere la principale preoccupazione in questo momento, mentre gli stranieri scappano da ogni parte. Tutti i cittadini hanno il diritto di sapere la realtà dei fatti   ,ma non mi è consentito parlare e denunciare ,perché altrimenti verrei punito e rischierei il mio posto di lavoro  un lavoro bellissimo  pieno di umanità in cui credo molto ,ma talvolta senza senso ,senza utilità e non certo per colpa  del questore di Taranto . Per gli abitanti di Manduria e i paesi limitrofi, tutto questo non è altro che 'Lampedusa 2'.