La quaresima è preparazione per la grande notte, la notte della Veglia Pasquale, la “notte più splendente del giorno“, la notte più felice dell’anno, che deve dare senso alla nostra vita, così come la Pasqua di Gesù ha dato senso alla storia.
La Pasqua è un cammino vuoto se non è fatto nella speranza e verso la speranza che Cristo vince la morte.
Quando tutto diventa oscuro o sembra sfasciarsi, quando ogni possibilità di soluzione viene esclusa, è proprio allora che nasce la speranza.
Oggi l’Italia ha bisogno di questa speranza, così come ne abbiamo bisogno noi che ci sentiamo stanchi, tristi, incerti. . . disorientati.
Io spero che chi lavora in politica diventi più sensibile alle fatiche della gente comune e diventi più onesto e trasformi il suo operato in servizio per gli altri, felice di aver eventualmente trasformato in meglio la cosa pubblica e non di aver umiliato il suo popolo e l’avversario politico.
Sono così numerose le notizie di atrocità quotidiane che tutto sta diventando terribilmente normale.
Sono sempre più convinto che c’è urgente bisogno di annunciatori di pace, capaci di chinarsi sulle ferite degli altri più che di polemizzare con gli altri.
C’è bisogno di persone che con le loro braccia aperte e con il cuore accogliente, facciano percepire che Dio, non vuole la morte dell’uomo, ma vuole che viva.
In un mondo dove spesso regna la nebbia e il cielo viene costantemente chiuso c’è bisogno di persone che mostrino che il sole c’è ancora e che è più forte della notte e delle nostre nebbie.
Più che mai urgente dare vita ad un patto sociale in cui chi governa e comanda è il popolo ormai suddito , senza più prevaricazioni e su un piano di pari dignità, trovino la strada del dialogo, che aiuti a cogliere e interpretare la realtà, a esplorare linguaggi che mettano in grado di comunicare realmente, ad appassionarsi alla vita, a generare rapporti nuovi per liberarsi e liberare il mondo dalle ingiustizie .
Sono sempre più convinto che c’è urgente bisogno di annunciatori di pace, capaci di chinarsi sulle ferite degli altri più che di polemizzare con gli altri.
C’è bisogno di persone che con le loro braccia aperte e con il cuore accogliente, facciano percepire che Dio, non vuole la morte dell’uomo, ma vuole che viva.
In un mondo dove spesso regna la nebbia e il cielo viene costantemente chiuso c’è bisogno di persone che mostrino che il sole c’è ancora e che è più forte della notte e delle nostre nebbie.
Più che mai urgente dare vita ad un patto sociale in cui chi governa e comanda è il popolo ormai suddito , senza più prevaricazioni e su un piano di pari dignità, trovino la strada del dialogo, che aiuti a cogliere e interpretare la realtà, a esplorare linguaggi che mettano in grado di comunicare realmente, ad appassionarsi alla vita, a generare rapporti nuovi per liberarsi e liberare il mondo dalle ingiustizie .
Mi viene mente a tal proposito ,in questo giorno di lunga meditazione ,LA PARABOLA DEL “RICCO EPULONE”
Questa parabola è fatalista per quanto riguarda l'idea di giustizia sociale sulla terra, ed è schematica per quanto riguarda l'idea di giustizia sociale nei cieli perché considera "ricchezza" e "povertà" come condizioni "scontate", volute da dio per mettere alla prova la gente.
Cristo è risorto e da qui voglio cominciare a cambiare, dare un senso diverso alla mia vita impegnandomi a cambiare e migliorare la nostra esistenza e aiutare nel mio piccolo chi ha bisogno .
La forza di riuscirci in questo mio cammino me la dà il Cristo Risorto Chi si sente già arrivato non ha più ragione di sperare, e perde pure la voglia di mettersi in viaggio.
La speranza è posseduta solo da quelle persone che vivono in silenzio , serene e forti ai piedi della Croce, come Maria.
Dovremo imparare a viverla quotidianamente questa meravigliosa storia che scuote, provoca commozione profonda e talvolta disorienta, ma che rimane sempre la grande storia della nostra salvezza.
A questa storia noi dobbiamo aggiungere la pagina della nostra vita se non lo faremo noi oggi, nessuno lo potrà mai fare a nome nostro.
Quando ci avvicineremo alla Veglia Pasquale, sarà importante scoprire sempre più il “volto del Padre“; in ogni avvenimento, in ogni croce e in ogni gioia , scoprire che la presenza di Dio è sempre con noi , per questo il nostro cuore dovrà essere libero da manifestazioni di resistenza, di freddezza, d’ insensibilità, di odio o rancore.
Perché chi crede in un Dio , ama e perdona. . . è Gesù ne è la prova concreta!
Mi auguro che ciascuno di voi possa riscoprire nel vivere i momenti del Triduo Pasquale affinché non rimangano riti sterili e che tanti possano scegliere di seguire Gesù fino in fondo nel suo cammino verso il calvario.
Con affetto, auguro a tutti Buona Pasqua.
Francesco TIANI