venerdì 4 novembre 2011

Scuole fatiscenti trascurate e sovraffollate 10 milioni di cittadini a rischio



Anche la scuola bocciata in sicurezza  … la politica del governo che ha reso il Paese decadente nella sicurezza in ogni luogo.E' triste constatare che anche  la scuola, a cui diamo tanta importanza, e per la quale i giovani si danno tanto da fare, diventi luogo di pericolo e di morte.  In tutta Italia sono presenti scuole fatiscenti e senza manutenzione con infiltrazioni d’acqua nelle aule , intonaci cadenti , infissi rotti , scale pericolose e impianti obsoleti con barriere architettoniche e  uscite di emergenza assenti o ostruite, una scuola su quattro è insicura.Sono circa 10 milioni, tra studenti, insegnanti e operatori del settore, gli "inquilini" di queste scuole fatiscenti e trascurate che più volte hanno    denunciate  situazioni fatiscenti di  edifici scolastici nel loro  Paese. E' una situazione da terzo mondo che riguarda nord, centro e sud senza distinzioni. Ci sono omissioni e responsabilità gravi degli organi di controllo, degli enti locali e delle istituzioni nazionali, da una parte c'é un discorso surreale di tagli alla scuola, e dall'altro su questo tema c'e una contrapposizione politica ed ideologica spesso strumentale ed esasperata. Invece sulla scuola c'é bisogno di unità d’ interventi  e di responsabilità collettive. La SICUREZZA nelle scuole italiane  deve diventare il primo problema nazionale...I cittadini vogliono risposte concrete su questo tema. Non bastano le promesse e non servono le polemiche inutili" Seconda operazione per il ferito più grave Dovrà subire una nuova operazione Andrea Macrì, il ferito più grave della tragedia avvenuta ieri all'interno del liceo Darwin di Rivoli dove è morto un suo compagno di classe, Vito Scafidi, a causa del crollo di una controsoffittatura e del tubo in ghisa che nascondeva. "Le condizioni di Andrea Macrì - ha detto stamattina Antonio Miletto, direttore del dipartimento di emergenza del Cto dove è ricoverato il giovane di 17 anni - sono buone. Ha subito un intervento di stabilizzazione della colonna vertebrale per completare la quale avrà bisogno di una seconda operazione che verrà effettuata domani o martedì al massimo. Soltanto dopo questo secondo intervento sarà possibile effettuare una valutazione neurologica. Resta quindi la prognosi riservata". Il rischio è che Andrea Macrì possa rimanere paralizzato agli arti inferiori. Il giovane, che è sedato, è arrivato cosciente in ospedale. Si ricordava ciò che era successo. "Ha reagito con molta forza - ha spiegato Miletto - chiedeva dell'amico morto. Probabilmente gli era vicino quando è crollato il soffitto. Prima dell'intervento è stato affiancato da un gruppo di psicologi".
Dolore e rabbia trovano sfogo nei blog, nelle parole della mamma ("vogliamo giustizia, e vogliamo che il corpo di nostro figlio ci venga riconsegnato al più presto"), nei bigliettini commossi lasciati davanti al cancello del 'Darwin', nell'incontro a Palazzo Nuovo, sede delle facoltà umanistiche dell'Università di Torino, organizzato dall'assemblea 'No Gelmini' e da un comitato di genitori. "Non è stata una fatalità" dice Luca, un compagno di Vito. Un'altra studentessa del 'Darwin', Roberta, spiega che "in apparenza la nostra scuolanon cadeva a pezzi, ma evidentemente c'erano degli interventi da fare che nessuno ha fatto anche perché le scuole di periferia non se le fila nessuno". Irruzione al Film Festival Più tardi i manifestanti - una quarantina - fanno irruzione al Cinema Massimo, una delle sedi del 'Torino Film Festival', e interrompono la proiezione di una pellicola, 'Berlinguer ti voglio bene', non senza contrasti con gli spettatori ma con la comprensione del direttore della rassegna, Nanni Moretti. Poi partono in corteo per il centro della città. Vito, il ragazzo della quarta 'G' che amava il calcio, rivive nelle centinaia di messaggi postati sui siti internet: c'é chi gli dedica preghiere in latino, chi auspica uno sciopero. Prima della partita Torino-Milan c'é un minuto di silenzio seguito da un lungo applauso dello stadio. Il sindaco di Rivoli, Guido Tallone, annuncia il lutto cittadino il giorno dei funerali. Il liceo non riaprirà prima di mercoledì ma non si esclude che per le lezioni si troveranno nuovi locali, perché esse  rappresentano luoghi sempre più insicuri e i fondi per "adeguarle" scarseggiano  e  la situazione delle nostre scuole, va continuamente a peggiorare  soprattutto in  quelle zone  ad elevato rischio sismico. In tutta Italia  gli edifici  versano  in pessime condizioni sono frequentati da piccoli  e da adolescenti , che rischiano più di tutti. I luoghi  più fatiscenti sono aule, palestre , bagni e scale .  Essi presentano crolli di intonaci  ,  pavimenti  sconnessi ,  finestre rotte o addirittura  inesistenti,  la maggior parte delle  scuole sono sprovviste di  palestre e  se sono presenti vengono   collocate in locali spesso fatiscenti, sporchi  e inadeguati allo svolgimento delle attività sportive ;  i pavimenti  dei bagni presentano numerose irregolarità , spesso sporchi con  finestre non sempre  integre  e con porte in cattive condizioni, soprattutto , bagni sprovvisti  di strutture adeguate per studenti disabili .
 Gli impianti elettrici non sono a norma di legge  , mancano  delle norme antincendio che  vengono spesso eluse e mancano le porte antipanico. E le cose non vanno certo meglio sul versante arredi con  banchi  danneggiati  e  armadi e librerie non sono ancorati alle pareti e suppellettili  che ricordano l’epoca fascista.   
Scuole  che non sempre hanno segnalate  la piantina con i percorsi di evacuazione e le uscite di emergenza , ma la cosa che  più fa  rabbia sono  gli  istituti  privi di certificazioni e di requisiti di base previsti dalla legge sulla sicurezza.Questa è una condizione di disagio, con effetti deleteri sulla vivibilità, sulla didattica e anche sulla sicurezza. La sicurezza nelle scuoleè una condizione minima di fondo, ed è vero che esistono condizioni in diversi istituti scolastici in cui manca. E' una responsabilità delle Province, ma il governo ha il dovere di  verifica ed intervenire perché ci sono omissioni e responsabilità gravi degli organi di controllo, degli enti locali e delle istituzioni nazionali da una parte c'é un discorso surreale di tagli alla scuola, e dall'altro su questo tema c'e una contrapposizione politica ed ideologica spesso strumentale ed esasperata. Invece sulla scuola c'é bisogno di unità d’ intenti e di responsabilità collettive. La scuola deve diventare il primo problema nazionale per non rivivere la  tragedia  del liceo di Rivoli e crollò della scuola a San Giuliano di Puglia che a causa del terremoto morirono 27 bambini e una maestra bisogna mobilitarci tutti senza distinzioni politiche ed ideologiche  ricordando la frase di Don Bosco “Prevenire meglio che reprimere”. Bisogna dire basta a questo mal costume  vi sono  troppe strutture che versano in gravi condizioni di precarietà, le quali, se non debitamente prese in considerazione per tempo, alimentano rischi concreti per l’incolumità di chi crede ancora che andare a scuolaserva a imparare a crescere e di certo a non rischiare la vita. Il problema vero è che, accanto alle grandi opere pubbliche sicuramente utili, funzionali e importanti per il miglioramento del benessere della comunità, ve ne sono altre meno eclatanti , ma ugualmente di primaria importanza, le quali spesso continuano a essere passate sotto silenzio.  Ancora una volta chiediamo al governo  ormai cieco ,sordo e muto   sicurezza,    ma non si  riceve  nessuna risposta  anzi  il sovraffollamento delle aule  chiamato   “ pollaio” provoca difficoltà a muoversi nei casi di pericolo immediato e inoltre a  non seguono adeguatamente   le  lezioni. Che aspettate ? Che avvenga un’altra tragedia per rendersi conto della necessità di adeguare le scuole  a uno stato di sicurezza e qualità a cui i nostri figli   hanno diritto di studiare in sicurezza.