mercoledì 2 marzo 2011

Vittime del dovere.





Oggi ricordiamo il sacrificio del  Sovrintendente della Polizia Ferroviaria, Emanuele Petri,  ucciso il 2 marzo 2003 in un conflitto a fuoco con due terroristi  e  l'arresto della Nadia Desdemona Lioce che  hanno permesso agli investigatori di ricostruire la storia delle nuove Brigate Rosse e di individuare i responsabili dell'assassinio dei consulenti del Ministero del Lavoro Massimo D'Antona e Marco Biagi (assassinati rispettivamente nel 1999 e nel 2002). C'è il rischio di una vera e propria emergenza umanitaria, con l'arrivo di centinaia di persone sulle coste italiane in fuga dai paesi in guerra perché la crisi di quei paesi sta provocando una fuga di massa verso l'Italia  . La fuga dei cittadini dalla Tunisia  alza l'allarme terrorismo per il pericolo di infiltrazioni tra i migranti perché  tra  i cittadini in cerca di protezione ci sono criminali evasi dalle carceri e personaggi infiltrati da organizzazioni terroristiche come Al Qaeda nel Maghreb Islam l’Italia sono mesi che  aspettano  una risposta immediata dall'U E  alla nuova situazione creatasi, alla quale l'Italia non può far fronte da sola e che è interesse dell'intera Europa gestire in maniera efficace e tempestiva .
 Onore e gloria  uomini delle forze dell’ordine  uomini e donne, mariti e mogli, padri e madri, figli che vestono la divisa da poliziotti e che credono nel rispetto delle leggi. … che spesso  non hanno orari, né una vita propria; dove la famiglia è formata dai  i colleghi e la casa è  la strada ... per garantire   sicurezza del popolo italiano.
 Quanti poliziotti deceduti, oltre al cordoglio c’è tanta   rabbia… la rabbia di dover nuovamente assistere ad episodi così gravi in un territorio martoriato dalla criminalità ,ma anche la rabbia di non vedere camminare  di pari passo la sicurezza e la giustizia. è  illogico impostare una strategia sulla sicurezza senza tenere conto delle carenze organiche e strutturali di tribunali e procure. …. tanto sacrificio e vite in gioco per assicurare alla giustizia dei delinquenti e poi si rischia di vederli fuori per intercorsi tempi di custodia cautelare, cavilli burocratici e, peggio ancora, per l’indulto. Così non si può andare avanti. Quei poliziotti deceduti   hanno dato la loro vita per assicurare alla giustizia dei malviventi. La Giustizia  ha il dovere morale e sociale di garantire la giusta pena in tempi celeri a chi delinque.

Francesco TIANI

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