sabato 7 aprile 2012

Santa Pasqua 2012







Carissimi,
la crisi economico-finanziaria ha messo allo scoperto che non si può vivere di solo benessere materiale. Ci sono in noi esigenze e aspirazioni spiritualiche richiedono una risposta, altrimenti sperimentiamo un grande vuoto interiore. Siamo chiamati ad una conversione di mentalità, di modelli e stili di vita. Dio c'è e viene al nostro incontro. La Pasqua ci offre la grazia di attingere la linfa divina, che scaturisce dal cuore di Cristo, per irrorare la nostra fede, forse illanguidita, e la nostra speranza, forse vacillante.
Dovremmo andare disperatamente alla ricerca di segni di vita, ma siamo bloccati, quasi afferrati da lugubri echi di morte. La crisi economica esaspera gli egoismi di parte e aumenta la conflittualità sociale, la violenza si insinua sempre più nelle nostre strade e, a molti, appare l’unica modalità per affermarsi, l’individualismo continua a minare quel senso di comunità e di solidarietà che ha contraddistinto i momenti più difficili della nostra storia. I valori fondamentali, quelli che danno pienezza e dignità alla vita dell’uomo, sono ormai messi in discussione, sostituiti da un’etica utilitaristica che di per sé è disumana. Sembriamo destinati a una lenta agonia.
Non c’è dubbio che la causa di tutto questo malessere, di questa morte che ci sovrasta, proviene da una persistente emarginazione di Dio: abbiamo pensato di poter far a meno di lui, di bastare a noi stessi, con una fiducia incrollabile nelle nostre forze. Se nel Natale Cristo ci mostra la via per una piena e vera umanità, nella Pasqua egli ce la restituisce redenta dal peccato e dalla morte, riscattata dal fallimento e dalla sconfitta. Attraverso la sua risurrezione egli libera ciascuno di noi da una pretesa autosufficienza che, seppur sempre cercata e anelata, rivela, a lungo andare, tutta la sua soffocante e insensata pretesa di onnipotenza.
A chi ha il dono della fede auguro di poter sperimentare quella liberazione che solo Cristo può dare con la sua vittoria sulla morte; a chi non crede auguro, invece, di trovare dei cristiani che mostrino, attraverso la loro umanità riconciliata, la bellezza di affidarsi a qualcuno di più grande, a quel Gesù che si è caricato tutti i segni di morte sulle spalle per annientarli in un grande e folle gesto di amore. Gli effetti della redenzione, pur compiendosi pienamente al di là della storia, possono già oggi essere percepiti: vite spese per il bene, la verità e la giustizia, consacrate alla carità e alla misericordia dicono che Cristo è vivo e che opera, silenziosamente, ma efficacemente.
Alle persone fragili e sole, ai malati, ai carcerati, a chi è soffocato dalla crisi economica, ai disperati, agli immigrati, alle vittime dell’ingiustizia, alle donne e agli uomini di buona volontà auguro, di vero cuore, una Pasqua di gioia. Possiamo tutti sperimentare la liberazione dall’unico grande male, il PECCATO . Possiamo tutti riconoscere che soltanto affidandoci all’amore misericordioso di Qualcuno che è più grande di noi, potremo cancellare i segni di morte, disegnati da noi stessi sul nostro volto, per colorarci, invece, di luce, quella vera. Quella del mattino radioso di Pasqua!
La Pasqua è la meta del cammino della vita cristiana perché attua la trasfigurazione della vita e del mondo; la Pasqua che celebriamo ogni anno nel tempo prelude e prepara quella eterna. 
Dal profondo della società e da tante situazioni di disagio e di sofferenza avvertiamo che sale un’esigenza di profondo rinnovamento.
La Pasqua di Cristo è dono e sorgente di rinnovamento, di fiducia, di speranza.
Cristo risorge per noi, e noi risorgiamo con Lui. 
Questo è il gran dono che Gesù fa a tutta l’umanità, perché sia nuova, unita dall’Amore e nell’Amore, viva in pace, guardi al futuro con speranza, superando le divisioni e l’egoismo.
Gesù risorto è il trionfo della vita, della gioia, della bontà: ci renda capaci di attuare una forte solidarietà spirituale e materiale con tutte le persone che soffrono,
Auguri!
Buona Pasqua a tutti, nel Cristo Risorto !
Francesco TIANI

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