venerdì 3 febbraio 2012

BOLLINO ROSSO NEL GARGANO


Ancora una volta il SIAP  si ritrova a  registrare l’indifferenza delle istituzioni alle problematiche della sicurezza nella  Provincia del Gargano .
Il SIAP aveva  lanciato un appello  l’anno scorso ai rappresentanti delle forze politiche garganiche e al Questore , affinché, in maniera unitaria, si facessero  portavoce delle esigenze di sicurezza che provengono dal territorio, promuovendo le iniziative più opportune per l’adeguamento degli organici delle forze dell’ordine alle esigenze di questa Provincia.
Dovete  intervenire subito, altrimenti la situazione sarà impossibile da gestire .
Sui giornali  si discute   sulla  mancanza di  sicurezza, intanto continuano le rapine , infatti, cinquanta rapine in pochi giorni ,   ma di rinforzi nemmeno l’ombra.
 L’escalation di violenza che da un paio di mesi sta investendo l’intero comprensorio turba l’opinione pubblica e genera serie preoccupazioni. E così, mentre le istituzioni tacciono, in campo  non dovrebbe scendere solo il  sindacato, ma anche il singolo  cittadino e  questa sarebbe    una presa di posizione quasi obbligata di fronte a quello che sta succedendo: un risveglio delle coscienze che lascia ben sperare.
Crediamo sia arrivato il momento di alzare la testa e chiedere a voce alta maggiore sicurezza nel nostro territorio dove le persone oneste e laboriose devono avere il coraggio di unirsi e ribellarsi a questo stato di cose. L’indifferenza  delle istituzioni verso questi episodi  non fa altro che alimentarli ed è altrettanto dannosa quanto l’inefficienza di chi ci amministra che non fa niente per proteggere le nostre città . Ora c’è una strada sola da percorrere  e cioè uscire   tutti dal proprio  guscio  per rimpossessarci  della nostra terra  non possiamo lasciare il nostro Paese alla mercè dei  delinquenti , dei  mafiosi  che giornalmente ci rubano il salario guadagnato con il sudore della nostra fronte . È questo appello  il SIAP lo vorrebbe   rivolgere   a tutti quei cittadini che vorrebbero  per la  loro città un futuro completamente diverso dal presente.
Si risparmia su tutto,  si abbonda su tutto quello che è gratis e che non serve a nulla: i poliziotti non possono protestare  contro una politica inconcludente che, a fronte di tante promesse, porta a casa un nulla di fatto con un pacchetto sicurezza che inasprisce in maniera totale il cittadino , ben sapendo che mancano i poliziotti e i mezzi per far sì che le leggi vengano rispettate, e che i delinquenti veri rapinatori, stupratori, ladri  ,mafiosi e omicidi  vengano arrestati.
La Polizia di Stato corre il rischio di essere ridotta ad un cane che abbaia senza mordere contro i delinquenti che ormai agiscono indisturbati nella nostra società . Adesso c’è ,davvero, il rischio che il livello di sicurezza garantito ai cittadini si abbassi considerevolmente.
Gli organici continuano ad assottigliarsi e l’età media del personale aumenta. Una situazione che incide in maniera negativa, soprattutto, sull’operatività esterna, ossia, per i servizi di prevenzione e repressione dei reati.
Nella Finanziaria non è previsto nessun fondo per rinnovare il contratto di lavoro ai poliziotti i quali saranno ,quindi, costretti a lavorare e a rischiare ogni giorno la propria vita in cambio di uno stipendio sempre più consumato dalle tasse e dall’inflazione.
Il governo fornisce fondi sufficienti per assumere 1.300 poliziotti nei prossimi tre anni, e si ritiene anche soddisfatto perché, a suo dire, “viene incrementato l’organico delle Forze di polizia”. Siamo davvero sull’orlo del baratro.
Mancano macchine, mezzi e strumenti di lavoro: si fanno servizi delicati e rischiosi con automobili che hanno più di 300.000 km e sono pertanto del tutto inaffidabili. Mancano le risorse per rinnovare le armi in dotazione e persino per le munizioni. Mancano perfino i soldi per le divise e per le giacche invernali, e gli uffici diventano sempre più fatiscenti perché vengono abbandonati a sé stessi.
Per questi reali motivi  il SIAP  si  sente in  obbligo di lanciare  un grido d’allarme, nella speranza che il senso dello Stato induca i Ministri e il governo a cambiare subito e radicalmente la rotta sulla sicurezza.


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