La crisi economica è sempre più diffusa in tutta Italia, i freddi dati statistici anche di fonti governative affermano che la disoccupazione è in aumento, in contraddizione con la propaganda che afferma che la recessione è finita. L'indagine ha messo in evidenza tutte le storture di un sistema pensionistico ormai insostenibile e destinato a costruire un futuro di mera sopravvivenza per i cittadini italiani. Milioni di uomini, donne, lavoratori, cittadini della “nostra” Italia, i quali svolgono anche lavori precari, hanno tra l’altro grandi difficoltà a trovare un lavoro a tempo indeterminato, oltre a mantenere quello attuale, con la diretta conseguenza di una vita bloccata , tutti insieme, sottoposti ad un continuo, progressivo peggioramento delle proprie condizioni di lavoro, con le relative retribuzioni da fame, indegne di una società civile, la quale si considera “democratica”, “moderna”,… con l’impossibilità di avere una vita sul vero senso del termine, oltre a sempre più limitate possibilità di migliorare la propria condizione attuale, come è avvenuto a suo tempo per le ultime precedenti generazioni. Tutte queste Persone, si trovano in un vicolo cieco, per quanto si possono impegnare, sono sempre più invisibili e dimenticati perché la loro situazione non interessa ad alcuno, con una classe politica che alle tante parole, alle promesse, alla propaganda non fa seguire i provvedimenti, le riforme, leggi, adeguate, indispensabili per risolvere queste inaccettabili ingiustizie sociali . Per non parlare del futuro, con la prospettiva un giorno, di disporre di una mini pensione del tutto inadeguata, insufficiente, per una vita dignitosa, purtroppo, neanche per la sopravvivenza. Pensioni sempre più basse in rapporto ai redditi da lavoro e rischio di ‘rosso’ per i bilanci dell’Inpsper noi, semplici cittadini o sudditi, dipende dai punti di vista, possiamo riscontrare che queste situazioni, richiedono immediati interventi sul nostro sistema previdenziale pubblico, per evitare il dramma nei prossimi decenni di un grande numero di pensionati poveri e prevenire i probabili e innumerevoli disordini sull’intero territorio nazionale. Da anni ormai il tema delle pensioni è uno degli argomenti più scottanti dell’agenda economica del nostro Paese. A scadenze periodiche i vari governi in carica si sono impegnati in piccole o grandi riforme che intendono mettere ordine nei conti del nostro sistema previdenziale. Quando si parla allora di riforma delle pensioni, bisognerebbe prima possibile prendere seriamente in considerazione anche la prospettiva di aumentare gli importi economici, perché di questo passo molte persone anziane si ritroveranno, se già non lo sono, sotto la soglia di povertà. Italiani che lavorano duramente per 1000 euro al mese o anche meno , con i quali devono portare avanti una famiglia e che forse un giorno godremmo di una pensione quasi al limite della soglia di povertà … quando esistano italiani che con un solo giorno di lavoro abbiano acquisito il diritto di godere di una pensione di decine di migliaia di euro come i tre onorevoli che sono stati in Parlamento un solo giorno e prendono la pensione da parlamentari come coloro che sono stati in carica per tutta la vita. Pensare che l’ex presidente del Consiglio che ha tagliato le pensioni al popolo ne ha ottenuta per sé una da 31000 euro al mese , c’è l’ex presidente della Repubblica che , oltre al vitalizio , incassa 4766 euro netti al mese come ex magistrato , pur avendo lavorato come magistrato solo 36 mesi . Questi sono le rendite parassitarie ed esagerate che dovevano tagliare per uscire dalla crisi come quella di Antonio Di Pietro, l’eroe di Mani Pulite, il moralizzatore d’Italia, l’uomo che tuona contro ogni privilegio, dovrebbe cominciare a disboscare la sua di rendita in pensione a soli 44 anni, prende circa 2mila euro al mese che si vanno a cumulare senza alcuna decurtazione al ricco stipendio da parlamentare. Il pensionato Inps più ricco d’Italia , Mauro Sentinelli, guadagna 90 mila euro al mese;non fa nulla di irregolare e incassa quanto stabilito dalle norme , ma le norme sono giuste ? i contributi versati dal manager nella sua vita lavorativa , per quanti alti possono essere, non saranno mai sufficienti a coprire l’esborso necessario per una elevata pensione da 90.000 euro al mese dunque chi paga la differenza ? Sicuramente qualche precario o qualche giovane lavoratore che non avrà mai una copertura previdenziale . Ci sono poi i baby pensionati ( sempre privilegiati si intende) che si sono ritirati dalla vita lavorativa a 30, 40 anni con 6 mila e 8 mila euro al mese. Dal dirigente della Banca d’Italia è riuscito a soli 44 anni a portare a casa la bellezza di 18 mila euro al mese di pensione , al burocrate che va in pensione a 47 anni con 6000 euro più l’incarico di assessore , un commesso del Senato prende 8000 euro al mese di pensione anche i boss della criminalità organizzata, che risultano nullatenenti agli occhi dello Stato, sono riusciti ad assicurarsi dei sostanziosi vitalizi..questa è la realtà della previdenza Italiana fatta di inganni e di abusi . Questi sono i nostri politici i privilegiati d’Italia che godono di pensioni di lusso, alla faccia di quelli che faticano tutta la vita per arrivare ad avere una pensione dignitosa che forse non avranno mai. I sacrifici loro non li hanno mai fatti lo Stato sa accanirsi solo su una pensione minima di 400 euro riducendola anche a 0,50 centesimi lasciando inalterati i supervitalizi dei parlamentari , il loro insindacabile diritto al cumulo . La priorità del bene comune, la creazione di un sistema, di una società, più a misura di essere umano, è un traguardo possibile? Noi lo speriamo , ma non possiamo continuare a far finta di niente perché c’è un limite oltre il quale il silenzio diventa consenso e complicità.
Francesco TIANI
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